Alcuni processi produttivi producono un refluo con un tipo di inquinamento difficile da flocculare e con carichi organici e inorganici elevati e complessati.
La flottazione delle acque reflue inserite in testa in un impianto chimico fisico o utilizzata in alternativa, sono una soluzione tecnica da valutare attentamente.
L’ applicazione di un sistema di flottazione prima di un impianto di depurazione chimico fisico porta a vantaggi economici, questo perché realizza un abbattimento del COD e l’eliminazione di una serie di inquinanti sia sospesi che solidi e permettono di progettare un impianto chimico fisico con una serie limitata di reazioni chimiche e un alleggerimento del consumo dei reagenti chimici necessari alla depurazione della acque.
Il processo di flottazione utilizza l’espansione dell’aria pressurizzata miscelata insieme al refluo da trattare, in questo modo i microfiocchi presenti si legano all’aria e vengono portati in superficie.
Uno scrematore di superficie allontanerà il fango schiumato pronto per la disidratazione.
La flottazione delle acque viene agevolata con l’uso di polimeri di carica ionica opposti agli inquinanti da flottare, questi per reazione elettrochimica e per la saturazione delle microbolle con diametro di 50 – 60 micron si legano ai fanghi e risalgono in superficie grazie ad un peso specifico pari a 0,4 – 0,6.